La Cattedrale, dedicata originariamente a Santa Maria Assunta, è stata realizzata in un periodo antecedente al X secolo su un’area che ospitava o un tempio, come evidenziato dalle figure pagane inglobate nei capitelli delle colonne di spoglio, o sull’antica Basilica, luogo di amministrazione della giustizia. La chiesa è stata nel tempo più volte restaurata e rimaneggiata. L’attuale Cattedrale si presenta come una pregevole opera del tardo barocco napoletano in cui si fondono temi roccocò con temi classicheggiantiè e ciò è principalmente dovuto all’operato di monsignor Piperni che si avvalse del progetto dell’architetto Don Nicola Tagliacozzi Canale e delle decorazioni dello stuccatore Stefano Zagarolo per la ricostruzione della chiesa nel 1761, anno in cui riprende il nome originario di Santa Maria Assunta in Cielo. La facciata, visibile solo parzialmente, è divisa in due piani scanditi da lesene. L’interno, riccamente decorato, presenta tre navate coperte da volte, la centrale a botte, le laterali a crociera. Di pregevole fattura sono il coro ligneo, il pulpito anch’esso in legno, il presbiterio e gli altari in marmo policromi e le varie opere pittoriche custodite, tra cui il dipinto dell’altare principale raffigurante Santo Stefano.
Facciata principale
Della facciata della Cattedrale è possibile vedere solo la parte centrale e quella laterale sinistra che corrispondono relativamente alla navata principale e quella laterale sinistra. In corrispondenza della navata destra in facciata troviamo il fianco di un edificio privato. Essa è mossa dalla presenza di due portali quello principale, più ampio, costituito da un alto basamento su cui si innalzano lesene corinzie che sorreggono una alta trabeazione ed un tipano spezzato da uno stemma. Il portale secondario, posto a sinistra, è molto più semplice ed è sovrastato da una finestra ovale. L’intera facciata è scandita da tre lesene che reggono una cornice. In corrispondenza delle lesene del portale principale, superiormente troviamo due lesene che sorreggono un grande timpano spezzato con al centro un grande finestrone. L’aspetto della facciata è dovuto all’operato di mons. Piperni che si avvalse del progetto dell’architetto Don Nicola Tagliacozzi Canale nel 1760.
Interno
L’interno è arioso e slanciato, con una ricca decorazione a stucchi, soprattutto nella zona del presbiterio. La navata principale è illuminata da ampie finestre, inserite all’interno della copertura a botte con lunette ed unghie. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera. Di particolare importanza sono il coro ligneo, il pulpito anch’esso in legno, il presbiterio e gli altari in marmo policromi. Nella chiesa sono custodite numerose opere pittoriche, tra cui il dipinto dell’altare principale raffigurante Santo Stefano. A sinistra dell’Altare Maggiore vi è la cappella dedicata a Santo Stefano, il cui altare è in marmi policromi risalenti al 1600.
Pianta
La chiesa ha un impianto a croce latina, a tre navate divise da pilastri. Ai lati delle navate laterali sono presenti una serie di cappelle laterali, la più importante più riccamente decorata è quella dedicata al Santissimo Sacramento. Al centro del transetto sorge una cupola. La zona del presbiterio è separata dal transetto mediante una balausta in marmi policromi.
Esterno
All’esterno troviamo il Campanile. Esso è stato costruito intorno al 1830 ed ha quattro campane tra le quali una delle quali dedicata a S. Stefano.
Struttura
La chiesa presenta muratura intonacata sia in facciata che internamente. Il presbiterio e le navate sono coperte da volte e il transetto, nella parte centrale, presenta una copertura con cupola. Troviamo solaio piano in tavolato su travatura lignea nella cantoria. Il campanile, non intonacato, invece, presenta muratura in conci squadrati di origine tufacea.